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12/02/2024 19:34
In Lomellina soffrono i settori manifatturiero e delle costruzioni. È drammatico il bilancio reso noto nella giornata di lunedì da Confartigianato Imprese Lomellina.
Una situazione che hanno indotto la categoria degli artigiani a chiedere aiuto alle istituzioni locali con politiche fiscali più mirate, in controtendenza con quanto fatto nell’ultimo anno nel quale, come sottolineato dal presidente di Confartigianato Imprese Lomellina, Luigi Grechi, come unico risultato è stata aumentata la Tari.
Un costo in più a carico delle imprese sul territorio lomellino, il cui tasso di crescita è rimasto infatti sostanzialmente fermo, in crescita solamente dello 0,25%, mentre in provincia di Pavia si attesta allo 0,27%.
In parole povere, resiste un forte desiderio di imprenditorialità che però si scontra con tassi di interesse alle stelle e con mercati stravolti da tensioni geopolitiche e dai conflitti in Ucraina e in Medioriente.
“Resilienza” è stata la parola utilizzata da Grechi durante la conferenza stampa. Le aziende hanno continuato ad assicurare benessere e occupazione, nonostante la flessione del credito erogata nella provincia di Pavia, diminuita in un anno del 9,5%.
Le locomotive della Lomellina rimangono Vigevano con 5.842 imprese nel secondo trimestre del 2023 contro le 6.098 del 2022, in calo quindi del 4,2%. Mortara segue con 1.239, in flessione del 3,6%. La flessione più importante è stata accusata a Robbio, dove nel 2023 sono risultate iscritte 469 imprese contro le 506 del 2022, una flessione pari al 7,3%, subito seguito da Gambolò con un -6,4%.
Una burocrazia più snella, tasse locali contenute, soprattutto a beneficio delle startup, sono la ricetta individuata da Grechi per impedire un impoverimento dell’economia locale.