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24/09/2025 17:55
Anziani malnutriti e maltrattati e inadatti, soprattutto, a stare in una struttura destinata a persone autosufficienti, quando sarebbero stati affetti da demenza senile e Alzheimer. Di queste gravissime accuse dovrà rispondere, il prossimo 11 novembre, la titolare di una casa alloggio che si trovava in via Garibaldi a Redavalle, chiusa un anno e mezzo fa dopo un’ispezione dei carabinieri del Nas che avevano riscontrato diverse irregolarità.
Come la presenza di più di 10 anziani a fronte di un limite di 4 posti, ma anche l’asserita assenza di dispositivi di sollevamento e di bagni attrezzati, la presenza di barriere architettoniche. Le parti offese sono in tutto 15, di cui 11 ex ospiti della struttura e 4 ex lavoratori. Il caso era esploso proprio a seguito dell’esposto di un ex lavoratore, che aveva diffuso un video denuncia in cui veniva mostrata la gestione degli ospiti nella casa alloggio.
La titolare della struttura, una donna italiana di 51 anni di Lungavilla che risulta formalmente accusata di maltrattamenti e caporalato, ha sempre respinto tutto le accuse, sostenendo di non aver mai maltrattato gli ospiti e che tutto il malinteso sarebbe nato per un desiderio di vendetta del dipendente che aveva licenziato.