10/06/2025 10:40
Il Comune vieta i nuovi insediamenti potenzialmente nocivi per l’ambiente, due aziende fanno ricorso al Tar. Succede a Parona, dopo il voto nell’ultimo consiglio comunale con cui è stato posto il veto agli insediamenti classificati come “insalubri” o a “rischio di incidente rilevante”, come previsto dalla legge. Un paletto che il Comune di Parona intendeva mettere su tutto il territorio comunale, in particolare nelle aree ancora libere, per i nuovi insediamenti potenzialmente impattanti.
In questa categoria rientrano gli impianti impegnati nelle lavorazioni più pericolose, come industrie chimiche pesanti, impianti per trattamento rifiuti, fonderie e raffinerie. Ma anche officine meccaniche con uso di solventi e vernici, autocarrozzerie e falegnamerie con trattamenti chimici.
A fare ricorso al Tar sono state quindi due aziende del gruppo Taicom, impegnate in installazioni meccaniche e manutenzioni. Stando a quanto si apprende, a essere messo in discussione è il fatto che, con questa delibera, con cui si cambiava il Pgt vigente, si poneva un freno alla volontà di una ditta di ampliare la propria attività.
Tra gli obiettivi principali del nuovo Pgt di Parona c’è la riduzione del consumo di suolo e il divieto ai nuovi insediamenti, ad eccezione di quelli già esistenti. Un intento nobile sulla carta, ma, secondo quanto denunciato, fatto senza alcun iter di variante, né valutazione ambientale. Esclusa anche la possibilità di fare osservazioni pubbliche. Da qui il ricorso davanti al giudice amministrativo.
Sul tema è intervenuto anche il consigliere di minoranza Renato Soffritti, che, nell’esprimere la sua contrarietà al Pgt, ricorda come questo negli anni abbia portato a un aumento del consumo di suolo e a una riduzione del verde, e come l’amministrazione comunale abbia lavorato con superficialità.