Chiese di Vigevano

  • Categoria: Storytelling
  • Pubblicato: Martedì, 15 Settembre 2020 13:24
  • 15 Set

A Vigevano sono presenti molte Chiese, dalle più grandi e sfarzose a quelle più modeste e magari dimenticate; questi edifici molto spesso racchiudono storie incredibili.

 

 

Facendo una mappa delle chiese presenti a Vigevano si sono riscontrate delle interessanti particolarità:

 

Per prima cosa a Vigevano si trovano molte più Chiese rispetto alle altre città del territorio, ben 39 rispetto alle 23 a PAVIA.

Poi, come si può vedere dal grafico, una gran parte delle chiese (38,5%) sono dedicate alla Madonna. Questa particolare dedizione dei vigevanesi a Maria la si percepisce anche nella quotidianità vigevanese: il Centro Sportivo a vigevano si chiama Santa Maria, ma anche l'Esselunga, molte vie e strade, come quella di Madonna dei Sette Dolori dove molti ragazzi si recano per mangiare il tanto in tendenza Sushi. 

Non tutto però è dovuto al caso, questa devozione si può ricondurre alla famiglia Sforza, in particolare a Ludovico il Moro e la moglie Beatrice d'Este il quale monumento funebre si trova nella Certosa di Pavia-Monastero di Santa Maria delle Grazie che gli Sforza hanno arricchito con generose donazioni.

In secondo piano nel grafico si può osservare anche la presenza di più chiese legate a sant'Antonio, la particolarità sta nel fatto che il santo citato non è il rinomato sant'Antonio di Padova, ma sant'Antonio Abate. Ciò non ci deve stupire perché il santo è il protettore degli allevatori e dei contadini e le chiese dedicate a lui sono proprio quelle che si trovano più in periferia e quindi vicino alla campagna.

 

Il Duomo di Vigevano è dedicato a Sant'Ambrogio, "patrono" di Vigevano

Molti vigevanesi non sanno che il patrono di Vigevano è Sant'Ambrogio e se domanderete chi è il patrono di Vigevano, tutti vi indicheranno l'amatissimo Beato Matteo, che viene festeggiato come tale. E infatti la festa patronale non è il 7 dicembre , ma il secondo lunedì di ottobre, in onore del Beato...

Ma come stanno veramente le cose?

Il patrono della città di Vigevano è Sant’Ambrogio, come si legge in una pergamena datata 996 conservata nell’Archivio Capitolare della Cattedrale di Novara.

Ma data la devozione secolare della città a Beato Matteo Carreri, nell’ottobre del 2019  il vescovo mons. Gervasoni ha chiesto il riconoscimento ufficiale alla Santa Sede che ha riconosciuto il beato come “Patrono Secondario presso Dio della città di Vigevano il Beato Matteo Carreri, presbitero dell’Ordine dei Predicatori, da tempo venerato a Vigevano, ove predicò la Parola di Dio e morì piamente l’anno del Signore 1470” con decreto del 25 aprile firmato dal cardinale Robert Sarah.

Titolato Beato nel 1482 da Papa Sisto V, fra Matteo Carreri trascorse gli ultimi mesi della sua vita a Vigevano, nel convento annesso alla chiesa di San Pietro martire, e qui morì il 5 ottobre 1470, dopo aver promesso di guardare dal cielo Vigevano e i suoi abitanti, da allora la città si affida a lui devota eleggendolo a protettore di Vigevano.

 

A Vigevano sono presenti molte chiese in grado di raccontare una storia:

 

Una chiesetta ormai "dimenticata" è la Chiesa di Santa Maria intus Vineas che si trova in Via Umberto Giordano, 15 . 

Si tratta di una chiesa molto antica, antecedente al 1202. Il suo nome ci indica che in passato in quel luogo sorgevano vigneti.

Infatti molti secoli fa questo territorio non era completamente pianeggiante come la vediamo noi ora, ma erano presenti delle zone collinari utilizzate anche per la coltura di vigneti, una di queste zone "campestri" era proprio dove troviamo ancora adesso la chiesetta di Santa Maria intus Vineas.

 

La nostra zona, seppur molto industrializzata, è ancora evidentemente legata all'agricoltura e questo aspetto possiamo trovarlo anche in piccole credenze popolari come la tradizione del falò nella Chiesa di San Bernardo. In particolare questa tradizione folcloristica è legata alla leggenda di San Bernardo e il Diavolo...                                                                             

Stava per iniziare la seconda Crociata, e San Bernardo di Chiaravalle (non ancora Santo) soggiornava a Milano, per predicare e incitare la popolazione ad arruolarsi e andare in battaglia contro gli Infedeli. Deciso a partire per raggiungere Vigevano, San Bernardo venne fermato dal Diavolo, che per impedire il viaggio, decise di staccare una ruota dal carro del futuro santo. Ma il monaco, forte di spirito, catturò con le sue mani il diavolo, e legato con mani e piedi, creò una ruota… così poté continuare il viaggio.

Gli abitanti di Vigevano, avvisati di questo imprevisto e delle gesta di Bernardo, prepararono un grande falò… Giunto in città, il diavolo venne legato ad una corda e bruciato al rogo… Una volta che le fiamme si spensero, San Bernardo raccolse le ceneri e chiese che queste venissero amalgamate alla calce, per produrre un mattone. Così venne fatto… Il mattone poi, venne posto nell’attuale Duomo di Vigevano, dove, vuole sempre la leggenda, non venne mai più rimosso dal punto in cui venne posizionato, proprio per evitare che il diavolo, ribattezzato “Barlìc” potesse ritornare…

Questa è la leggenda che lega San Bernardo a Vigevano e soprattutto permette alla popolazione, di rivivere ogni anno questo momento folcloristico. Negli anni passati, i più anziani, in base a come prendeva fuoco il fantoccio rappresentante il Diavolo, riuscivano a capire se quell’anno il raccolto sarebbe stato buono o meno… Altri invece, dicono che se il pupazzo rappresentante il “Barlic” non si brucia, per la città di Vigevano sarà un anno negativo…

Rubrica curata da Simone Tabarini di storiedellalomellina.altervista.org

 

   Anche la festa della Madonna del Carmine è un'antica tradizione per la città di Vigevano, che si rinnova ogni anno nei giorni antecedenti al 16 luglio, data in cui ricorre l'apparizione della Madonna nel 1251. Oltre agli appuntamenti liturgici e alla pesca di beneficenza durante la settimana via del Carmine si addobba a festa: insieme alle luminarie e ai festoni, nelle vetrine dei negozi si appendono i "sidass", cioè dei setacci che servivano per dividere la crusca dalla farina su cui si applica una tela cerata sulla quale vengono riportate frasi o poesie in dialetto locale. I primi sidass risalgono a metà Ottocento... La leggenda racconta che il primo sidass fu appeso in una via vicino all'abitazione di una donna adultera. Il messaggio, ovviamente, era rivolto al marito. Negli anni, poi, gli argomenti sono stati i più svariati.    

 

 

 

La chiesa della Madonnna di Pompei costruita su disegno dell'ingegnere Spirito Maria Chiappetta di Milano, è molto simile ad un altro edificio a Milano, Il santuario di San Camillo De Lellis, in quanto l'edificio è stato progettato dallo stesso Chiappetta utilizzando un disegno che farà da spunto per la chiesa vigevanese.

 
 
 
 

 

Santuario di San Camillo De Lellis, Milano

 

 
 A cura di Roberta Albo, dell'istituto Caramuel-Roncalli