Fiscatech: bocciata la proposta di cassa integrazione

  • Categoria: Territorio
  • Pubblicato: Giovedì, 18 Aprile 2024 09:48
  • 18 Apr

Ieri c’è stato il secondo incontro tra i sindacati e i vertici della Fiscatech di via Oroboni. L’azienda ha comunicato qualche settimana fa l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Vigevano per trasferire tutti i dipendenti in quello recentemente aperto a Cormons in Friuli Venezia Giulia.

«Noi avevamo proposto la cassa integrazione per i dipendenti che non possono trasferisti – spiega Giovanna Currò, sindacalista della Filctem Cgil – perché avrebbe dato loro modo di arrivare a dicembre 2024 con uno stipendio, facendo dei corsi di riqualificazione utili per trovare un altro lavoro. L'azienda ci ha risposto che assolutamente non vuole intraprendere quel percorso, perché alla fine ci sarebbero i licenziamenti collettivi e non è la strada che i dirigenti vogliono intraprendere. Sono disposti a parlare con delle società e far fare ai lavoratori che non si vogliono trasferire dei corsi di outplacement, ovvero l'affidamento a un'agenzia specializzata dell'incarico di ricollocare in una nuova attività il personale in esubero di un'azienda. Chi non vorrà trasferirsi dovrà dimettersi. Ma questi lavoratori non è che non vanno Cormons perché non vogliono, ma perché non possono. Stiamo parlando di più di 400 chilometri di distanza, non di 50. Secondo me, c'è stata da parte dell'azienda proprio un'insensibilità nei confronti di questi lavoratori. Anche perché in tutti questi anni di problemi, a partire dalla forte crisi che tra il 2009 e il 2012 aveva dimezzato i dipendenti portandoli da 150 a 80, questi lavoratori pur di riuscire a mantenere aperto lo stabilimento hanno fatto sacrifici: hanno rinunciato a delle importanti somme economiche come gli accordi integrativi. È stato anche tolto il premio di risultato. Non basta?».

«I primi trasferimenti inizieranno il 15 maggio – prosegue Currò –. Avranno una diaria che va dai 30 euro se si trasferisce solo il lavoratore, ai 45 se si trasferisce l'intera famiglia per 3, 4 mesi. Ad oggi si erano detti disponibili più o meno in 10 al trasferimento, ma credo che il numero sia diminuito in questi giorni. La proprietà ha poi detto che avrebbe valutato, in base al numero di persone, di mettere a disposizione un pullman o una macchina tenendo in considerazione che a Cormons si fanno i turni e quindi diventa anche complicato spostarsi insieme. Magari una volta a settimana. Domani (oggi per chi legge, ndr ) parleremo con i lavoratori e spiegheremo tutto quanto ci siamo detti oggi. Il prossimo incontro con la proprietà sarà il 3 maggio. Ad oggi possiamo prevedere che, se le posizioni restano queste, non credo che arriveremo ad un accordo e quindi non firmeremo. Anzi, saremo disponibili a valutare strade alternative per aiutare i lavoratori a cercare di far valere i loro diritti. Costi quello che costi».