Cerca nel sito

Cerca telefono

cognome o nome azienda

Videonews


02/05/2025 17:10
93 candidati e soltanto 80 votanti: paradossi elettorali che possono accadere, come in questo caso, se il paese in questione, oltre ad essere minuscolo, è anche l’unico al voto in tutta la provincia di Pavia. Siamo a Calvignano, tra le colline del Casteggiano, dove il 25 e 26 maggio si voterà per il rinnovo del consiglio comunale dopo che lo scorso anno il sindaco Marco Casarini era morto mentre si trovava nella sua trattoria.
A traghettare il paese alle nuove elezioni è stato quindi il vicesindaco Andrea Doria, che ha fatto sapere che non si ricandiderà ma appoggerà l’unico candidato locale, Rossano Gramegna, ex dipendente comunale. Gramegna dunque dovrà vedersela con ben 8 sfidanti. Un’”attenzione”, per così dire, senza precedenti per il micro-municipio dell’Oltrepò, che evidenzia una tendenza ormai incontenibile in tutti i piccoli borghi d’Italia che, ad ogni elezione, vedono presentarsi perfetti sconosciuti.
Spesso si tratta di persone che non sanno nemmeno dove si trovi quel paesino e la probabilità di essere eletti è prossima allo zero. Ma allora perché lo fanno? All’origine del boom delle liste civetta, secondo alcune testimonianze, ci sarebbe la possibilità introdotta alcuni anni fa di presentare liste senza raccogliere firme in supporto per i comuni sotto i mille abitanti. In questo modo, con un escamotage decisamente…all’italiana, alcune categorie di lavoratori come i militari possono godere un mese di licenza straordinaria.