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02/05/2025 17:13
In provincia di Pavia i pescatori sono sempre di meno: i tesserati alla Federazione della pesca sportiva sono oggi infatti solo 2737, quasi il 15% in meno di 3 anni fa. Lo dicono i dati diffusi dalla Fipsas, alla cui guida per la sezione pavese è stato riconfermato Roberto Battagin. All’origine di questa crisi, secondo alcuni osservatori, c’è la drastica riduzione delle specie tipiche o, per meglio dire, autoctone. Se temoli e trote marmorate, un tempo comuni anche nel basso corso del Ticino, sono ormai estinti da decenni a causa dell’inquinamento e altri fattori, altre specie come lucci, persici, anguille e savette hanno resistito meglio ma alla fine sono quasi scomparsi a causa della competizione con altri pesci importati dall’estero come siluri, aspi e lucioperca e, non da ultimo, l’aumento esponenziale degli uccelli ittiofagi come i cormorani, ghiottissimi di pesce e inevitabili quanto naturali concorrenti dei pescatori. I dati, del resto, non lasciano dubbi: se il calo più marcato si è registrato proprio a Pavia, terra attraversata dai più importanti fiumi italiani, non va molto meglio a Milano (-12,7%) e Cremona (-7,4%). Tengono o migliorano le province alpine e prealpine, ma il dato regionale resta negativo: - 1,7%.