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Videonews


02/05/2025 15:25
Il Meazza resta lì, tra i cori della domenica e le ruspe in attesa. Nessuna proposta alternativa, nessuna nuova cordata: il futuro dello stadio più famoso di Milano è ancora tutto nelle mani di Inter e Milan. Si apre adesso una nuova fase: il Comune dovrà decidere se accettare l’offerta presentata dai due club per comprare l’impianto e le aree attorno, in vista di un maxi intervento di rigenerazione. Ma il tempo stringe. L’obiettivo? Chiudere tutto prima dell’estate e soprattutto prima del 10 novembre, quando scatterà il vincolo della Sovrintendenza sul secondo anello.
La partita del bando si è conclusa senza colpi di scena: alla scadenza dell’avviso pubblico, fissata per mercoledì sera, non è arrivata nessuna nuova offerta. Da Palazzo Marino si sperava in un progetto alternativo, magari in grado di rilanciare San Siro con una visione diversa. Invece niente. L’unica proposta sul tavolo resta quella presentata dalle due squadre lo scorso 11 marzo.
Ora la palla passa agli uffici tecnici: il gruppo interdirezionale e la Conferenza dei Servizi sono chiamati a valutare il progetto seguendo le linee guida dettate dall’Amministrazione. Se il parere sarà favorevole, partirà la fase di negoziazione sul contratto. Tra i nodi principali: i permessi per il nuovo stadio, la demolizione del Meazza (che per legge spetterebbe al Comune, ma potrebbe toccare ai club) e una clausola d’uscita richiesta dalle società nel caso in cui le autorizzazioni non arrivassero in tempo.