Testimoni della disabilità nelle scuole

  • Categoria: Territorio
  • Pubblicato: Martedì, 12 Dicembre 2023 10:22
  • 12 Dic

Le scuole San Giuseppe, Leonardo da Vinci e Caramuel-Roncalli hanno aderito al progetto di avvicinamento alla disabilità “D-People: testimoni della disabilità”, proposto da Uici Pavia, Anmic Pavia, Ghan Vigevano e Perform Vigevano con il patrocinio dei comuni di Vigevano e Pavia e il sostegno della Fondazione Banca del Monte e di Fondazione Comunitaria di Pavia.

«Questo progetto – ha spiegato lo psicologo Andrea Piccolini durante la presentazione in municipio - intende portare la testimonianza di persone con disabilità in alcuni istituti scolastici di Pavia, Vigevano e Voghera. Gli studenti però non si limiteranno ad ascoltare passivamente una testimonianza, seppur importante, ma realizzeranno interviste ai testimoni e produrranno un breve video documentativo. Gli stessi ragazzi saranno poi invitati a sperimentare il bastone elettronico da bendati o ad usare una carrozzina attraverso attività di role-play. Proporremo delle uscite in cui saranno proprio i ragazzi a testare il nuovo bastone guidato da radiofari e a guidare una carrozzina attraverso i normali ostacoli della città».

«La disabilità non e un tabù – ha aggiunto Paolo Colli, pedagogo - non è qualcosa di vergognoso davanti a cui cambiare discorso. Soprattutto con i ragazzi, è importante farlo usando un linguaggio adeguato, che non spaventi o renda ancor più distante il tema. Nel parlarne è importante usare e insegnare a usare una terminologia rispettosa, che non trasmetta stigma o disprezzo anche involontariamente e, allo stesso tempo, anche usare pietismo e commiserazione non aiuta i ragazzi a vedere la persona disabile come essere umano in tutta la sua dignità. I ragazzi si accorgono se qualche compagno fa più fatica nei movimenti o si comporta in modo insolito. Ma non per questo giudicano, semplicemente si interrogano sul perché. Da parte di genitori e insegnanti deve esserci grande sincerità nell'affrontare il tema e non bisogna negare l'evidenza dicendo che quel bambino e uguale a loro. Ha gli stessi diritti certo, ma è diverso».