Falso nutrizionista al centro di un’inchiesta nazionale della Guardia di Finanza

  • Categoria: Territorio
  • Pubblicato: Giovedì, 30 Ottobre 2025 10:13
  • 30 Ott

Un nutrizionista di Vigevano è finito sotto indagine nell’ambito di una vasta operazione della Guardia di Finanza di Empoli, che ha portato alla scoperta di 41 falsi professionisti attivi in diverse regioni italiane.

L’indagine, denominata “Vera Salus”, ha smascherato un sistema di titoli accademici falsi e consulenze nutrizionali abusive che mettevano a rischio la salute dei clienti.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il professionista vigevanese, pur privo dei requisiti previsti dalla legge, avrebbe fornito consulenze alimentari e piani nutrizionali personalizzati da uno studio regolarmente funzionante in città. Lo studio non è stato sequestrato, ma il titolare è ora formalmente indagato per esercizio abusivo della professione sanitaria.

Le indagini sono partite dalla Toscana, dove le Fiamme Gialle hanno scoperto la presenza di strutture pseudo-universitarie con sede a Empoli e Montespertoli, riconducibili a un imprenditore toscano. Queste realtà, collegate a un ateneo svizzero creato ad hoc, consentivano a numerosi studenti di conseguire online presunte lauree in Scienze dell’alimentazione e della nutrizione umana, prive di qualsiasi valore legale in Italia.

Dai riscontri del Ministero dell’Università e della Ricerca, è emerso che nessuna di queste istituzioni era abilitata al rilascio di titoli riconosciuti. I finti nutrizionisti, tra cui quello di Vigevano, esercitavano in studi medici, palestre specializzate e perfino da remoto, prescrivendo integratori, proteine e in alcuni casi sostanze potenzialmente dopanti.

Nel corso dell’operazione, i finanzieri hanno sequestrato cinque studi professionali e la sede delle pseudo-università, dove sono stati trovati diplomi e tesi già pronti per la consegna. I portali web dei falsi atenei sono stati oscurati per evitare nuove iscrizioni, mentre oltre 200 militari hanno eseguito perquisizioni su tutto il territorio nazionale.

L’indagine prosegue per accertare il numero effettivo di clienti coinvolti e la diffusione del fenomeno.