Parco del Ticino, 1.400 ettari devastati dal ciclone Poppea. Gli ambientalisti: “Danni per 15 milioni di euro”

  • Categoria: Territorio
  • Pubblicato: Venerdì, 12 Dicembre 2025 12:32
  • 12 Dic

Centinaia di migliaia di alberi abbattuti, 1.400 ettari di boschi compromessi e un danno economico stimato in 15 milioni di euro. È il quadro che gli Amici dei Boschi – associazione che riunisce diverse realtà attive nella tutela dell’ambiente – tracciano a due anni dal passaggio del ciclone Poppea, che nell’agosto 2023 ha colpito duramente l’area del Parco della Valle del Ticino.

In un comunicato, il gruppo evidenzia come i Comuni più colpiti siano Vigevano, Cassolnovo, Ozzero e Abbiategrasso. «Sono stati devastati alcuni dei boschi più belli, vasti e importanti per la ricchezza di biodiversità del Parco della Valle del Ticino», denunciano gli ambientalisti, sottolineando che ai danni provocati dall’evento meteorologico si sono aggiunte le ulteriori compromissioni causate dai mezzi impiegati per rimuovere e trasportare il legname caduto.

Di fronte alle accuse, l’ente Parco precisa che il 90% dei boschi colpiti appartiene a privati. Quanto alle aree di propria competenza, il Parco lombardo della Valle del Ticino conferma l’intenzione di partecipare a un bando del programma europeo LIFE per ottenere risorse destinate alla riqualificazione. L’eventuale approvazione del progetto, attesa in primavera, potrebbe portare circa 7 milioni di euro.

Un aiuto significativo, ma secondo gli Amici dei Boschi insufficiente: «Sette milioni coprirebbero solo la metà degli interventi necessari. È indispensabile che anche i proprietari privati contribuiscano, riconoscendo al Parco una quota del valore ricavato dalla vendita del legname caduto. Purtroppo questa disponibilità, finora, non è pienamente arrivata».

Gli ambientalisti indicano anche la necessità di trovare sponsor disposti a sostenere interventi mirati di ripristino ambientale. Tra gli esempi citati, quello di Microsoft Italia, filiale nazionale della multinazionale tecnologica impegnata nella promozione dell’innovazione digitale e della sostenibilità ambientale, che con il supporto tecnico di Rete Clima ha avviato un progetto di riforestazione e rigenerazione ecologica nell’area dell’Isola dell’Ochetta a Cassolnovo (PV), nell’ambito delle compensazioni previste per la realizzazione della prima cloud region italiana. Un modello che gli ambientalisti considerano virtuoso e replicabile.

Ma oltre ai fondi, mancano anche le persone. L’associazione segnala un crollo nel numero dei guardaparco e del personale tecnico-operativo: «In origine erano 25, ora sono 15, di cui uno impiegato in ufficio. È difficile garantire un controllo capillare del territorio in queste condizioni».

Da qui l’appello al presidente del Parco, Ismaele Rognoni: «Di fronte a un’emergenza che riguarda centinaia di migliaia di alberi caduti, è necessario un impegno straordinario, anche economico, da parte di Regione Lombardia».

Rognoni, interpellato sulla nota, replica: «Al momento non ho ricevuto il comunicato. Quando arriverà, lo analizzeremo e valuteremo se e come rispondere».